Il respiro della capitale

Arrivandoci di mattina con un pezzo di pane fresco si fa colazione così, con il buon cioccolato che è nell'aria. Bontà di un inquinamento al contrario offerto dai fumi filtrati della grande fabbrica che è seconda casa delle famiglie di Langa. E sono proprio loro, le genti che vivono tra uve, pascoli e nocciole, ad aver marchiato il carattere di questa cittadina al centro del mondo, accanto alla nobiltà storica e alla vivacità imprenditoriale che l’hanno distinta. Non va dimenticato. Le colline sono il corpo di terra che nutre la crescita di questa figlia moderna, depositata sul piano da un grembo che è stato sofferente e ardimentoso. L'asfalto lungo e dritto del corso Cortemilia è il cordone ombelicale che la lega alle terre alte e nascoste. Ad est invece la collina è già a ridosso: un'imboscata di filari come una discesa partigiana, pochi metri e appare la vigna. Da altre parti la città si apre al Barolo e poi a velocità e sviluppo. Alba è bellissima. Oggi ha una piazza europea e un centro storico di antica eleganza dove il tono arcaico si mescola costantemente con l'attualità e accoglie le benvenute contaminazioni internazionali. Tiene però il respiro della gente che è di terra: un sussurro rispettoso che dà fiato alle vie e che popola, nello sfollamento generazionale, appartamenti come dependance di cascine. Passi nati in salita discesi al piano per il mercato della vita e nel fazzoletto quadrettato un frutto più prezioso del tartufo: i semi di un'andatura che dona sana forza al carattere di questa splendida città-paese.