L'immortale figura della Castiglione.

Non si intende qui riportare l’intera nota storia della contessa di Castiglione. In questo senso la produzione che la riguarda è già piuttosto vasta e ciò evidenzia come l'attenzione riservata al personaggio, ricercata ed esaltata da lei stessa in quel magnifico e vivace periodo storico, abbia superato il suo percorso di vita e si sia distesa lungo i secoli, senza mai interrompersi.
Queste pagine vogliono invece porre in particolare evidenza i suoi luoghi e soprattutto registrare quanto e come siano vivi il ricordo e la memoria. Indirettamente viene così tracciato un itinerario da seguire: un curioso motivo di viaggio per scoprire il fascino clamoroso che può distinguere una bellezza femminile. Un percorso che parte dalla città natale di Firenze, arriva alla amata La Spezia, raggiunge la Corte sabauda di Torino, visita le proprietà piemontesi di Costigliole d'Asti e Castiglione Tinella, giunge a Parigi. Si svela così fin nell'attualità - e dove possibile nei dettagli - l'interesse che si è sviluppato intorno alla bella Virginia, fiutando anche le tracce dell'umore popolare che si è trasmesso nei luoghi che l'hanno vista protagonista. Vengono poi considerate le produzioni letterarie e artistiche che la riguardano, tracciando un quadro esplicativo delle figure, dei soggetti e delle sceneggiature che si sono allestite finora, oltre alla generale diffusione della sua immagine. E' la constatazione di una storia infinita, un ricordo puntualmente rimpolpato in occasione di anniversari storici che riaprono finestre sulle Corti del Risorgimento, o ripreso se si celebra il costume, la pittura, la fotografia, la femminilità o la seduzione. Si è certi comunque, di essere di fronte a qualcosa di immortale.

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Sarebbe riduttivo pensare che la contessa di Castiglione sia stata solamente una donna dai costumi facili - provenienti probabilmente da valori ereditati e da una educazione superficiale - impegnata nella erotica missione di donare a numerosi amanti il suo meraviglioso corpo definito dalla principessa di Metternich una ”statua di carne”; sarebbe anche ingiusto pensare che la sua vita ebbe valore solamente per l’incarico che svolse indossando le vesti di affascinante pedina sullo scacchiere politico-militare mosso da Cavour negli anni che stavano disegnando l’Unità d’Italia. E’ inoltre inopportuno pensare che Virginia Verasis abbia avuto solamente una parte nell’evoluzione europea della moda e del costume, favorita dal luminoso fermento del Secondo Impero francese, o che divenne una protagonista con l’avvento delle nuove tecniche fotografiche che si affacciarono al mondo nel corso di quel secolo in cui lei ha vissuto. E’ certamente riduttivo pensare che la Castiglione sia stata unicamente ognuna di queste figure, semplicemente perché le ha interpretate proprio tutte. E da queste diverse figure che le appartenevano provengono i motivi per cui il personaggio risulta intramontabile, nascono le ragioni per cui periodicamente si legge il suo nome o compare una sua immagine nelle diverse espressioni della comunicazione odierna.

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dicembre 2016
Umberto Soletti Editore
ISBN 978 - 88 - 956287 - 4 - 5
In copertina: “Ritratto di Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione”
Michele Gordigiani (1830-1909)